LA NOSTRA
LUNGA STORIA
Un ponte sul “secolo breve”. Un balzo dal XIX al XXI secolo. Invero un periodo di inusitata densità storica, che non si è fatto mancare nulla: le più gravi crisi economiche internazionali, due guerre mondiali, epocali cambiamenti di sistemi politici, due pandemie... Dal carretto a traino animale alle frontiere del cosmo. Tali sono le coordinate temporali di quella che è con ogni probabilità la più antica azienda vivaistica del Veronese: Zuliani Vivai Piante. Ormai quasi un secolo e mezzo di storia. E cinque generazioni.
Tutto inizia nel 1880. L’attività vivaistica dapprincipio è riferita all’innesto del Gelso, specie alla base della produzione del filato di seta, allora il settore più redditizio nelle campagne veronesi, accanto, di lì a poco, alla coltivazione della Nicotiana tabacum, la pianta del tabacco, insediatasi nel Veronese con l’inizio del ‘900.
In seguito, nei primi anni ’30 del XX secolo si palesa una svolta per l’attività vivaistica della famiglia Zuliani. La produzione di frutta si diffonde nelle campagne, data la maggiore redditività rispetto al tradizionale seminativo. È da allora che il Vivaio Zuliani inizia a lavorare sulla selezione di innesti adatti al contesto pedologico-climatico delle aree circonvicine. Peri, meli, ciliegi, albicocchi, sono l’oggetto di quel mercato e il Vivaio Zuliani ha un ruolo cruciale nello sviluppo del settore, producendo ingenti quantitativi di piante innestate a radice scossa, per venire incontro alla crescente domanda dei coltivatori.
Un processo che raggiunge sempre maggiore importanza dal secondo dopoguerra in avanti, allorché il Vivaio Zuliani inizia a collaborare strettamente con l’Istituto Sperimentale di Frutticoltura e in particolare con l’Osservatorio Malattie delle Piante, giacché con l’allargamento delle coltivazioni, è fatale che si palesino problemi fitosanitari prima sconosciuti. Uno dei principali è quello della cocciniglia. Lotta che va oltre la scelta di innesti vieppiù resistenti e che deve considerare anche la messa a punto di nuovi prodotti chimici. Il Vivaio Zuliani contribuisce dunque a sperimentazioni sul campo con due tra le maggiori aziende chimiche dell’epoca, la Montecatini e la Solpran, i cui prodotti tuttavia non si rivelano abbastanza efficaci, sì che finisce per occuparsi direttamente il Vivaio Zuliani della produzione sia pure artigianale di polisolfuro di calcio, fornendolo ai coltivatori, che riescono così a porre rimedio al più grave problema fitosanitario dell’epoca.
Nel frattempo Livio Zuliani, figura di riferimento nell’Azienda dal secondo dopoguerra in poi, è chiamato a consulto dall’Ispettorato per l’Agricoltura del Trentino ed è lui, in sopralluogo presso varie località della Val di Non, a confermare che quel contesto è adatto alla coltivazione fruttifera, in particolare quella del melo. E indica i porta innesti EM9 e MM26 come i più propizi alla situazione. All’inizio non è facile convincere i contadini locali, abituati da secoli alla fienagione e ad un allevamento di sussistenza, ad imbarcarsi nell’inedita avventura. Tanto che è la Regione Trentino Alto Adige ad acquistare dal Vivaio Zuliani i primi quantitativi di piante per metterli gratuitamente a disposizione dei locali; ma è così che inizia un processo destinato a rivoluzionare l’economia e le tradizioni dell’intera Regione, facendo divenire le mele della Val di Non un marchio internazionale di indiscussa qualità.
Anche nel Veronese è sempre Livio Zuliani autore di un’altra piccola rivoluzione, protagonista questa volta il pero, varietà Passacrassana. In breve negli anni Cinquanta del ‘900 tutti i coltivatori la richiedono e la produzione del Vivaio Zuliani arriva a superare le sessantamila piante all’anno per quella sola varietà; un quantitativo considerevole per l’epoca, che impone una progressiva crescita della superficie destinata alla produzione vivaistica.
Risale a quel periodo anche la creazione di una nuova varietà di pesco, chiamata Tardivo Zuliani. Una delle ultime varietà a maturare, fattore che unitamente alle sue notevoli qualità organolettiche, ne fa un prodotto assai interessante all’epoca.
E tuttavia, raggiunto l’apice tra gli anni Sessanta e i Settanta, l’epoca della coltivazione fruttifera, non solo nelle campagne veronesi ma sempre più anche a livello nazionale, vira ad una lenta eppure inesorabile tendenza a chiudersi, quasi scomparendo col successivo avvento della globalizzazione da inizio anni Novanta ad oggi.
Ma intanto, già dagli anni Sessanta il Vivaio Zuliani si consolida in un nuovo fondamentale settore: quello delle specie ornamentali da giardino. Sempre mantenendo il tradizionale sito produttivo di Paquara, ancora oggi quello più vasto, si inaugura la sede di Via Palazzina nel 1967. In quel decennio l’attività con le specie ornamentali diviene l’impegno prevalente e i Vivai Zuliani si impongono come un punto di riferimento soprattutto per la città di Verona e tutti i comuni della fascia sud-orientale della Provincia. Oltre agli innumerevoli giardini privati ed aziendali, vari e importanti sono gli incarichi offerti dalle istituzioni; tra questi, in particolare l’Ospedale di Borgo Trento, così come il Policlinico di Borgo Roma.
Accanto all’attività basata su un vasto catalogo di specie ornamentali per uso esterno, dal 1989 con l’apertura del Garden Center di Via Palazzina, si afferma anche il settore destinato alle specie da interni e cresce l’offerta di accessoristica. Il tutto comunque senza mai perdere la vocazione al vivaismo, che troppo spesso altrove decade in pratiche meramente commerciali. Attualmente Zuliani Vivai Piante dispone di una superficie produttiva di oltre 70.000 metri quadrati nelle due sedi di Paquara (San Giovanni Lupatoto) e Via Palazzina (Verona).
Mentre cresce la concorrenza e l’attività si comprime anche a causa delle ripetute crisi economiche negli ultimi anni, nondimeno l’impegno continua e Zuliani Vivai Piante, prossimo alla meta di un secolo e mezzo di ininterrotta attività, resta senza dubbio un punto di riferimento per competenza e per qualità.
Zuliani Vivai Piante
Via Palazzina 2, Verona 37134
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