IL GIARDINO CONTEMPORANEO
VISITA ALLA BUGA 05
I molteplici artifici adottati all'interno della BUGA per
questa complessa operazione di decostruzione,
trovano spesso il supporto di padiglioni didattici specifici.
Si tratta di funzionali eppure eleganti "cubi di legno"
dotati di un'aérea copertura a vela (una tipologia
unica ma caratterizzata da una certa flessibilità),
che ospitano strumenti audiovisivi o apparati simbolico-allegorici
muniti di opportune didascalie (Immagine
No.10).
Ovviamente è previsto che una parte delle strutture
e delle esposizioni abbiano una durata temporanea, limitata
al periodo della BUGA 05. La sovrabbondante ricchezza floreale
di certe installazioni (per esempio il Tappeto in Fiore
(Immagine No.11) o il Giardino
a Foglia (Immagine No.12)) sarebbe
del tutto insostenibile in un parco pubblico ordinario. Non
di meno esse, non solo sono collocate in un contesto compositivo
funzionale con l'insieme (come parterre che rispondono a una
topografia minimalista piuttosto che a stilemi decorativi
tradizionali), ma esprimono idee talvolta inattuali, e quindi
sorprendenti, in termini di accostamenti di specie e di utilizzo
delle stesse (Immagini No.13, No.14, No.15).
Osservando la
mappa generale della BUGA 05 si è presi dall'idea
di un insieme frammentario e trafitto da
assi spezzati, dentro il quale compaiono qua e là alcune
emergenze, dove la trama si infittisce, si
miniaturizza, imponendo dei cambi di scala. E' come se una
percezione generalista estensiva (urbanistica, per così
dire) assumesse connotazioni semantiche urgenti, estromettendo
il visitatore dall'abitualità per immergerlo
improvvisamente in un'esperienza soggettiva.
La frammentarietà dell'insieme, che in planimetria
può anche dare un'impressione di rigidezza, è
però allegorica della condizione umana contemporanea.
Le nostre non sono più città classiche e nemmeno
gotiche (entrambe definite da una riconoscibilità tipologica
degli elementi costitutivi, al di là delle diverse
strutture generali): le città contemporanee rispondono
solo ai criteri numerici dell'economia. Sono città
senza stile, senza identità, fatte di frammenti equivalenti
gettati alla deriva, come amorfi iceberg. Eppure anche al
loro interno di tanto in tanto avvengono fatti significativi,
incontri / scontri con detriti riconoscibili,
con i quali troviamo consonanze emotive o in relazione a cui
rileviamo ordini razionali.
La BUGA 05, nel suo insieme di installazioni permanenti e
di festival temporaneo, coordinati da un disegno unitario
(ancorché frammentario nello stile), è un poco
la rappresentazione metaforica del nostro Zeitgeist, dello
spirito del nostro tempo, cioè di come percepiamo il
mondo... con quel pizzico di surreale ironia che sempre più
appare indispensabile.
g.z. |