IL GIARDINO E LE FORME DEL VERDE
L’evoluzione naturale ha creato una straordinaria varietà di piante, adatte a tutti gli ambienti (biodiversità) e, di conseguenza,
pressoche’ a tutte le situazioni ed applicazioni.
Ogni tipo di ambiente presenta una serie di piante adatte alle sue peculiari caratteristiche, soprattutto per quanto concerne il
clima, l’esposizione, l’altitudine, la pedologia, la disponibilità di spazio, la consociazione tra specie, ovvero il modo in cui talune
specie possono trarre reciproco beneficio dalla presenza di altre specie. Tutto ciò fa si’ che le piante assumano una plausibile
“specializzazione”, che potremo sfruttare per le nostre esigenze progettuali.
Dovendo realizzare un impianto vegetale, dal giardino privato al grande parco pubblico, dovremo considerare diversi aspetti,
relativi ad alcuni livelli operativi. Possiamo per esempio analizzare tre categorie costitutive, comuni a tutte le cosiddette aree
verdi, che definiamo nel seguente modo:
Elementi vegetali: alberature, arbusti, siepi, aiuole e bordure, prati ornamentali
Elementi architettonici: viali e percorsi, recinzioni, strutture d’uso e di arredo
Elementi tecnologici: impianti d’irrigazione, di illuminazione, idrici e fognari
Vale la pena di considerare in modo più approfondito queste categorie, ad iniziare dagli Elementi vegetali:
- Le alberature hanno il ruolo di definire la struttura dell’area verde, sia in senso fisico che formale; esse rappresentano soprattutto il fattore verticale della percezione spaziale;
- Gli arbusti (o cespugli) costituiscono la fascia intermedia e rappresentano il fattore orizzontale della percezione spaziale;
- Le siepi, naturalmente hanno lo scopo di delimitare o definire gli spazi; scompartire aree e sottolineare eventualmente anche gli assi strutturanti (talvolta anche in associazione con gli alberi);
- Le aiuole e le bordure (queste ultime sono aiuole di intermediazione, per esempio tra arbusti e prato) hanno soprattutto lo scopo di sottolineare gli effetti cromatici;
- Il prato ornamentale è per cosi’ dire la base di appoggio di tutti i precedenti, è come una tela su cui si stende la trama grafica e pittorica del giardino.
Approfondendo ulteriormente lo sguardo sugli Elementi vegetali, possiamo considerare diversi modi di utilizzo delle piante in rapporto a certe loro verosimili specializzazioni:
- Annuali e biennali:
sono importanti per gli effetti di colore e la fioritura (in quanto sono piante caratterizzate da una notevole stabilità espressiva);
hanno tuttavia alcuni svantaggi, come il rapido deperimento dopo la maturazione dei semi (ciclo stagionale di un anno, o di due nel caso delle biennali) e il conseguente elevato costo di gestione (devono essere sostituite ogni anno o due);
- Bulbose, tuberose e rizomatose:
sono piante perenni interessanti per la fioritura che si succede di anno in anno, o per la texture del fogliame.
Anche se di solito la fioritura è breve, essa è assai intensa e significativa, in particolare per il fatto che sono spesso tra le prime erbacee a fiorire, al minimo tepore, anche ben addentro la stagione invernale (crochi, bucaneve), oppure estendono le fioriture fino all’autunno (ciclamini, colchici).
Caratterizzate da una radice dotata di riserve energetiche proprie (dormiente in certe stagioni e attiva in altre), queste piante in alcuni casi possono anche essere impiegate con profitto al di fuori delle aiuole propriamente dette, come per esempio sul prato, che si arricchirà quindi di una suggestiva fioritura stagionale, mentre si conserva pressocché intatto il rivestimento erboso.
- Erbacee perenni:
categoria generale di piante importanti per la fioritura più o meno duratura e fondamentali per la realizzazione di aiuole e bordure;
tra le loro principali caratteristiche vi è l’alto numero di specie disponibili (variabilità espressiva), la rusticità, la facilità di coltivazione (anche nel senso della manutenzione), la coordinabilità (che permette di realizzare per mezzo dell’impianto di specie diverse un effetto espressivo continuativo nel corso di tutto l’anno) e la variabilità dimensionale (che permette la realizzazione di bordi misti scalari anche in combinazione con gli arbusti).
Diversamente dalle specie stagionali, bisogna tenere conto del fatto che spesso le perenni cominciano ad essere espressive nel secondo anno dopo l’impianto.
- Tappezzanti:
sono piante sia erbacee che arbustive, utili per ricoprire il terreno nelle aree non adatte al tappeto erboso (sottobosco, pendii scoscesi, terreni non preparati) o comunque dove non 320' è possibile o desiderabile l’alto impegno di manutenzione richiesto dai prati ornamentali;
tra i vantaggi vi e’ l’omogeneita’ dello sviluppo vegetativo, la più o meno rapida funzione di copertura, la riduzione dei problemi di calpestio e in particolare la funzione di consolidamento del terreno (contenimento del dilavamento idrogeologico).
- Rampicanti e sarmentose:
le rampicanti sono piante arbustive a foglia caduca o persistente che richiedono un supporto (grigliati, recinzioni, muri, pergolati) adatto a sostenere il loro sviluppo, spesso notevole; in assenza di supporti talvolta possono crescere sul terreno, trovando un utilizzo proficuo come piante coprisuolo (Edere);
le sarmentose sono piante arbustive a foglia caduca o persistente, caratterizzate da ramificazioni lunghe e flessibili, cui giova la presenza di supporti come per le rampicanti; in assenza di questi tendono a sviluppare un portamento ricadente piuttosto decorativo, a patto che venga contenuto il loro notevole sviluppo (ché in assenza di cure i rami possono raggiungere il terreno e ricoprirlo disordinatamente).
In entrambe i casi si tratta di piante perenni spesso caratterizzate da fogliame o da fioriture assai decorative.
Le rampicanti sono piuttosto utili anche per sostituire le siepi lungo le recinzioni nel caso di spazi ridotti, o in generale per migliorare l’impatto visivo di certe barriere verticali antiestetiche.
- Acquatiche:
sono piante, galleggianti e sommerse, che necessitano di specchi d’acqua, relativamente ai quali hanno un ruolo fondamentale, che travalica quello decorativo più ovvio, e che è quello di ricostituire un ciclo biologico, in assenza del quale laghetti e stagni muoiono; soprattutto l’acqua ferma infatti ha necessita di essere ossigenata per mantenersi libera da alghe invadenti che la farebbero marcire; la presenza di vegetazione inoltre e essenziale all’introduzione di animali (anfibi e pesci) molto importanti per eliminare la presenza di insetti nocivi (zanzare).
- Palustri:
sono piante, spesso incluse nell’insieme delle acquatiche, che tuttavia hanno necessità di attecchire nel terreno (sommerso o imbevuto d’acqua).
Si possono distinguere un paio di categorie coi relativi ruoli decorativi:
piante a sviluppo orizzontale, che tendono ad adagiarsi sulla superficie dell’acqua (per esempio le ninfee);
piante a sviluppo verticale, che svettano fuori dall’acqua (varie specie di graminacee ed erbacee perenni); sono spesso caratterizzate da fogliame e/o fioriture assai decorative; le graminacee (canne) tra l’altro hanno una certa resistenza ai periodi di secca.
- Rupicole:
sono le piante per giardini rocciosi, soprattutto erbacee perenni, dotate di alcune caratteristiche interessanti: le dimensioni ridotte (in particolare per quanto concerne l’apparato radicale, cosa che le rende adatte ad alloggiarsi sui muri a secco e negli interstizi fra le rocce), la resistenza alla siccità (piante xerofile), fatto che esime dalla necessità di approntare un sistema d’irrigazione, la resistenza alle intemperie (rusticità) e spesso una fioritura piuttosto decorativa.
- Arbustive:
sono le piante legnose perenni ramificate dalla base (prive di tronco), essenziali componenti di ogni giardino; tra le loro caratteristiche principali, dovute soprattutto all’alto numero di specie disponibili (varieta espressivà): la variabilità del portamento (conformazione della chioma), della fioritura (colori e profumi), del fogliame, dei frutti, della texture dei rami e della corteccia; si tratta di piante quasi sempre a basso tasso di manutenzione.
Molte specie di arbusti appartengono all’insieme delle conifere.
- Arboree:
sono le piante legnose perenni caratterizzate dalla presenza di un tronco (alberi) al di sopra del quale si sviluppa la ramificazione.
Pur nella loro estrema variabilità, si tratta degli elementi dimensionalmente più evidenti di un impianto vegetale ed hanno il ruolo di determinarne, per cosi’ dire, l’ossatura, la sua struttura di base.
Quasi sempre si demanda proprio agli alberi il compito di selezionare le vedute (introdurre il paesaggio nel giardino) oppure di escludere gli ingombri indesiderati (di solito manufatti privi di valore estetico).
Soprattutto in questa categoria appare significativa la distinzione tra conifere ed altri alberi, in particolare a foglia caduca: le conifere sono per la gran parte sempreverdi e richiedono una scarsa manutenzione, in generale (salvo il caso di certi ambienti montani) devono avere un ruolo di segnalazione (esemplari singoli isolati), come punto di riferimento visivo, con il carattere di rappresentare simbolicamente l’immutabilità;
le caducifoglie al contrario dovrebbero sempre costituire la gran parte della massa vegetale di un’area verde; esprimono la mutevolezza delle stagioni attraverso la loro estrema variabilità (di fogliame, di fioritura, di fruttificazione).
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